Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41
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Analgesia Peridurale

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

ANALGESIA PERIDURALE IN TRAVAGLIO DI PARTO: VANTAGGI E RISCHI

Pochi eventi sono legati, come il parto, alla paura del dolore. In realtà circa 1/3 delle donne sopporta molto bene le doglie del travaglio e non richiede particolari aiuti analgesici. Per altre vi sono esperienze diverse, con percezione del dolore differente non solo da donna a donna, ma anche da gravidanza a gravidanza. Per la verità è difficile stabilire, almeno dall'esterno, quanto, nei casi di maggior sofferenza, sia soltanto dolore e quanto invece un misto anche di emotività e paura. Non sarebbe strano: gli eventi particolarmente stressanti hanno tutti la capacità di rendere più vulnerabili le donne, in tal caso diventano meno capaci di sopportare le contrazioni.

Soprattutto per le donne più difficili, o comunque per le più sofferenti, diventa importante poter usufruire di un qualcosa che riduca il dolore, lasciandole comunque in piena lucidità. Tutto ciò si può ottenere con la analgesia peridurale.

La tecnica consiste nell'inoculare, fra due vertebre, una piccolissima quantità di anestetico e di farmaci antidolorifici in uno spazio virtuale a ridosso della guaina che avvolge le fibre del midollo spinale (che corre all'interno dei forami vertebrali). Le piccole quantità di anestetico inoculate agiscono per contatto, come qualsiasi anestetico locale,bagnando i fasci nervosi che normalmente trasportano gli stimoli dolorosi provenienti dagli organi pelvici, bloccandone la funzione, e producendo quindi una condizione di analgesia.

La tecnica è delicata, richiede una certa esperienza medica e discreta collaborazione da parte della paziente. Ciò rende necessario valutarne qualche aspetto.

 

Vi sono tre principali caratteristiche da considerare:

 

  • La difficoltà dell'accesso,

  • La variabile recettività individuale,

  • La durata dell'effetto analgesico.

 

La difficoltà dell'accesso

La puntura a ridosso della colonna vertebrale per la ricerca dello spazio peridurale non è dolorosa: viene preceduta da una analgesia locale, come la puntura del dentista. L'accesso è fra le vertebre lombari. Per renderlo più agevole occorre una precisa collaborazione della donna, che deve acquisire una posizione fortemente incurvata, e restare ferma per qualche istante, malgrado l'incalzare delle contrazioni. La donna deve porsi distesa, poggiata sul lato sinistro, flettendo con forza la testa fino a toccare con il mento il torace ed avvicinando al corpo le gambe, fino a toccare la pancia con le ginocchia. Non è una posizione comoda, specie in travaglio, ma dura solo qualche minuto. Ovviamente poi è necessaria una mano esperta (quella dell'anestesista).

La variabile recettività individuale,

La recettività all'effetto farmacologico, ossia l'efficacia dei farmaci, può variare da soggetto a soggetto: per alcune il dolore viene completamente eliminato, per altre solo ridotto. Ma, in buona sostanza, quasi tutte avvertono un beneficio ed un sollievo.

La durata dell'effetto analgesico.

L'effetto analgesico di una singola dose dura mediamente 2 ore, e di solito non copre tutto un travaglio, specie in una primigravida. Ciò rende necessario la somministrazione di più dosi, ma non è un grosso problema, e non richiede ulteriori punture: il rifornimento si effettua mediante un micro-catetere che viene inserito dall'inizio e fissato con dei cerotti.

Per potere essere candidate a questa procedura di analgesia peridurale è necessario avere un parere positivo dall'anestesista. La sua consulenza serve a riconoscere quelle condizioni che ne limitano l'utilizzo: spesso è difficile da attuare nelle donne obese, o in varie condizioni morbose quali alcune patologie del sistema nervoso, quelle neuromuscolari, coagulato rie, di conformazione, o in alcuni casi per particolari condizioni che controindicano la peridurale, come quando ad esempio si vuole provare a partorire per via vaginale dopo un pregresso taglio cesareo.

Per escludere le eventuali controindicazioni è necessario effettuare per tempo la visita con l'anestesista: la si può richiedere telefonando al CUP nelle ultime settimane di gravidanza, ed avendo cura di portare con sé quando ci si reca a consulenza anestesiologica, tutti gli esami effettuati, soprattutto quelli ematologici.

Il parere positivo dell'anestesista non significa che il parto avverrà sicuramente con analgesia peridurale: indica un benestare indispensabile, non ancora una decisione assunta. Condizioni mediche, ostetriche e logistiche potrebbero non renderla attuabile al momento del travaglio.

Malgrado Le raccomandi di seguire questa procedura, Le consiglio vivamente a non fare affidamento assoluto sulla peridurale: la consideri solo una chance, una ruota di scorta su cui poter contare in caso di necessità tenendo comunque presente che non sempre è possibile la sua attuazione al momento del parto.

 

Ciò perché, come ogni procedura medica, ha dei vantaggi e degli inconvenienti. La complicazione più usuale è che, nella ricerca dello spazio peridurale, si perfori con l'ago la dura madre, ossia la guaina che avvolge il midollo spinale ed i suoi fasci di fibre: la conseguenza più frequente può essere una cefalea, per fortuna di solito transitoria e benigna, della durata di qualche ora o di qualche giorno che tuttavia può obbligare al riposo a letto, a terapia con antidolorifici e liquidi in flebo. Si potrebbe verificare con la frequenza di 1-2 casi su 100.

 

Una seconda evenienza è quella di un risultato minore del previsto: in parte per la variabile recettività, favorita dalla particolare conformazione della colonna vertebrale. Può anche capitare, nel 5% dei casi, che vi sia una analgesia asimmetrica, efficace soprattutto da un lato. Altre volte il bagno anestetico si realizza non solo a ridosso delle fibre che portano le sensazioni dolorose, ma anche alle fibre motrici, generalmente più interne. In conseguenza di ciò si può avvertire la paralisi transitoria degli arti inferiori, di solito transitoria, limitata alle successive 6-12 ore.

Per quanto di solito i farmaci iniettati abbiano un effetto locale, è possibile che si verifichi un abbassamento della pressione arteriosa: si può avere un senso di vertigine. E, soprattutto, quella riduzione di pressione arteriosa può incidere sugli scambi ossigenativi per il nascituro. Per evitare questo si somministrano liquidi per flebo e si rimane distese.

Effetti negativi sul neonato, a parte quelli ricordati da abbassamento della pressione arteriosa della madre, non sono mai stati dimostrati. Anzi, soprattutto nei casi con sofferenza più intensa, la riduzione o abolizione dello stress materno può favorirne una migliore ossigenazione.

I benefici dell'analgesia si ripercuotono anche sullo svolgimento del parto, meno convulso ed agitato di quanto potrebbe essere nel caso di donne esasperate dal dolore. Può esservi qualche interferenza con l'intensità e la frequenza delle spinte e richiedere un aiuto ostetrico nella fase espulsiva. Ma si tratta di differenze lievi, di poco traumatismo, senza maggiori rischi neonatali.

Poiché l'anestesia peridurale è un trattamento medico è anche necessario parlare delle complicanze più importanti che potrebbero verificarsi.

È spiacevole ed angosciante sentirne parlare, ma non se ne può fare a meno se si vuole avere un consenso adeguato, cioè ben informato. Anche nel caso della analgesia peridurale sono riferiti incidenti gravi, dalla paralisi permanente alla morte: per fortuna sono eventi estremamente rari, descritti con una frequenza inferiore ad 1 caso su 10.000 analgesie. Non si lasci turbare da quanto detto e per rendersi conto della frequeza con la quale questi inconvenienti si possono verificare pensi a quanto Le possa succedere mettendosi in auto! anche in questo caso i rischi potrebbero essere gravi e definitivi ma per fortuna sono estremamente rari, almeno rispetto agli enormi vantaggi, assai più frequenti che ci vengono dal poter utilizzare l'automobile.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica