Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
PERFEZIONATO IN ECOGRAFIA E MEDICINA PRENATALE
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41


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Ecografie

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

FAQ ECOGRAFIA OSTETRICA

Che cos'è l'ecografia ostetrica?

L'ecografia è una tecnica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni, onde sonore con frequenza superiore a quella percepibile dall'orecchio umano, per esplorare le strutture interne del corpo: una sonda posta sull'addome materno emette fasci di ultrasuoni che, quando arrivano al feto, vengono in parte riflessi e trasformati nelle immagini visibili sul monitor dell'apparecchio.

Perché eseguire l'ecografia in gravidanza?

Le ragioni più comuni per cui si esegue un'ecografia sono: accertare con buona approssimazione l'epoca di gravidanza, determinare il numero di feti, rilevarne i parametri vitali, escludere la presenza di malformazioni maggiori, controllare l'accrescimento e la posizione del feto.

L'ecografia è innocua per il feto?

Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da circa trentacinque anni e non sono stati riportati effetti dannosi, anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l'uso diagnostico dell'ecografia è ritenuto esente da rischi.

Quanti esami ecografici è consigliabile effettuare in gravidanza?

La SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrico-Ginecologica) ha elaborato delle linee guida per l'esecuzione degli esami ecografici in gravidanza.

In caso di gravidanze fisiologiche, in assenza di precedenti feti malformati e di familiarità positiva per malformazioni, malattie ereditarie, assunzione di farmaci, infezioni in gravidanza ecc. viene eseguito un esame cosiddetto di I livello da eseguirsi 3 volte con la seguente cadenza:

I trimestre (10-12 settimene)

II trimestre (20-22 settimane)

III trimestre (32-34 settimane).

Nel caso si tratti invece di gravidanze a rischio, o di dubbi diagnostici emersi in sede di indagine di I livello, l'esame ecografico deve essere quello cosiddetto di II livello che richiede operatori con vasta esperienza prettamente in campo ecografico, nonché apparecchi di elevata qualità.



Cosa si vede con l'ecografia del I trimestre?

Importante finalità del primo esame (10-12 settimane) è la datazione della gravidanza: misurando la lunghezza del feto è possibile valutare se lo sviluppo fetale corrisponde o meno all'epoca di gravidanza calcolata sulla base dell'ultima mestruazione. Ciò può avere importanti ripercussioni ad esempio sull'epoca corretta per l'esecuzione di esami particolari (amniocentesi, tri-test etc), sulla valutazione della crescita fetale nelle epoche successive ed, ancora, sul calcolo del termine della gravidanza. Sempre nel corso del primo esame è possibile valutare il numero di feti e l'attività pulsatile del cuore.

Cosa si vede con l'ecografia del II trimestre?

Il secondo esame (20-22 settimane) viene eseguito essenzialmente per escludere la presenza di malformazioni maggiori. A questo riguardo si sottolinea come la possibilità di diagnosticare una malformazione dipenda dalle sue dimensioni, dalla posizione del feto in utero, dalla quantità del liquido amniotico, dallo spessore della parete addominale materna e dall'epoca di gravidanza in cui si effettua l'esame: è perciò possibile, per i limiti intrinseci della metodica, che talune anomalie, anche gravi, sfuggano all'esame ecografico e che alcune malformazioni si manifestino solo in epoche tardive di gravidanza. L'esperienza fino ad ora disponibile suggerisce che un esame ecografico di routine consente di individuare dal 30 al 70% di tutte le malformazioni.

Cosa si vede con l'ecografia del III trimestre?

Il terzo esame (32-34 settimane) viene effettuato in primo luogo per valutare la crescita fetale e, quindi, individuare quelle condizioni di crescita rallentata che sono a rischio di mortalità perinatale e di conseguenze negative. Altri importanti elementi di valutazione nel corso dell'esame del terzo trimestre che possono avere importanti ripercussioni su una condotta ostetrica più appropriata, sono la ricerca delle malformazioni fetali ad insorgenza tardiva (ad es. malformazioni a carico delle vie urinarie, dell'apparato digerente, alcune malformazioni del sistema nervoso centrale ecc.), la visualizzazione della sede di inserzione placentare, la valutazione della quantità del liquido amniotico e, infine, la definizione della posizione del feto in utero.

In alcuni casi l'esame ecografico di routine può risultare insoddisfacente per varie motivazioni, rendendosene necessaria la ripetizione.

Cosa si intende per ecografia ostetrica di secondo livello

è un'ecografia effettuata con strumentazione di elevata tecnologia e da personale medico specialistico particolarmente addestrato che può diagnosticare circa il 70-80% di tutte le maggiori malformazioni. Viene solitamente effettuata su indicazione della ecografia morfologica (20-22 sett.) o in soggetti considerati a rischio.

Un cenno a parte meritano alcune tecniche ecografiche particolari quali  l'ecografia tridimensionale (3D) che consente uno studio morfologico più approfondito di alcuni distretti fetali come il cuore, il cervello, la conformazione facciale, il palato, le labbra, la colonna vertebrale, gli arti e le loro estremità.



Che cos'è l'ecografia transvaginale per studiare il collo dell'utero ed individuare le gravidanze a rischio di parto prematuro?

E' un esame ecografico condotto mediante l'introduzione di una sonda all'interno della vagina che consente di studiare determinate caratteristiche del collo uterino e coglierne alcune modificazioni che sono correlate ad un aumento del rischio di parto pretermine.

Quando si esegue questo tipo di esame?.

Si può effettuare a partire dalla 20° settimana.



Quali sono le indicazioni per questo esame?.

L'esame non fa parte dell'ecografia di routine. Esiste tutta una serie di problematiche non ancora completamente risolte circa l'uso dell'ecografia nella predizione del rischio di parto prematuro anche se i dati attualmente disponibili sono molto promettenti.

Vorrei fare un ecografia tridimensionale anche se al controllo di routine mi è stato detto che va tutto bene. Ci sono controindicazioni? Cosa potrei vedere in più?

Attualmente l'eco 3D in una gravidanza normale fornisce una grande emozione alla mamma, al papà e agli eventuali fratellini, sorelline, nonni, ecc, presenti all'esame, permettendo di vedere chiaramente il bambino così com'è nell'utero della mamma.

Con il 4D (eco 3D in movimento) si possono apprezzare anche i suoi movimenti ed atteggiamenti, scoprire, per esempio, le somiglianze.. il dito in bocca... la mano in testa, ecc..In altre parole, con l'eco 3D finalmente la mamma, il papà ed i parenti presenti all'esame, possono finalmente "vedere" ciò che fino a ieri osservavano solo gli ecografisti, c'è una maggiore partecipazione all'esame e sopratutto una grande emozione.

Dopo aver fatto l'ecografia tridimensionale si può anche ritirare una registrazione (su CD o DVD o USB) contenente i filmati e le immagini salienti del bambino che certamente costituiscono un ricordo importante ed emozionante, specialmente quando il bambino diventerà grande. Con l'ecografia tridimensionale si può finalmente studiare a fondo il comportamento prenatale del bambino.

L'eco 3D è poi un insostituibile mezzo per studiare l'interazione tra gemelli nelle gravidanze multiple. Inoltre, effettuando un'ecografia tridimensionale nella prima parte dell'esame si effettuano sempre le scansioni tradizionali, e si del esegue la biometria fetale.

Quindi se aspettate un bambino e volete fare un esame moderno, diverso e meravigliosamente affascinante dove potete vedere com'è fatto vostro figlio/a, eventualmente portando a casa anche una registrazione delle immagini più belle, potete fare un'ecografia tridimensionale!

 

Ho 37 anni, sono in gravidanza alla 21a settimana, ho fatto il Test combinato risultato negativo, pertanto non ho ritenuto necessario fare l'amniocentesi. Da poco ho effettuato anche l'ecografia morfologica e mi è stato detto che risulta tutto normale, ma non mi sento tranquilla e vorrei essere veramente sicura che mio figlio nasca senza malformazioni. Pertanto vorrei eseguire anche un'ecografia 3D. Qual'é l'epoca migliore per poter effettuare questo esame?

 

Non vorrei deluderla però vorrei puntualizzare che l'ecografia tridimensionale non viene utilizzata per scoprire in prima battuta se ci sono malformazioni per cui, se desidera sapere che suo figlio sia sano, non serve l'ecografia 3D, basta aver fatto un'ecografia tradizionale morfologica da un bravo operatore che disponga di una buona apparecchiatura.

Diverso è invece il discorso se i genitori vogliono vedere il proprio bambino o invece una malformazione è stata già individuata e la si voglia studiare più approfonditamente, in questo caso il 3D costituisce un esame di livello superiore per studiare meglio la malformazione ed infatti, attualmente, l'ecografia 3D costituisce la miglior tecnica in uso per poter studiare alcune malformazioni.

 

Ecocardiografia Fetale

Che cos'è l'ecocardiografia fetale?

Si tratta di un'ecografia effettuata da medici specialisti (generalmente ostetrici o cardiologi esperti di cardiopatie congenite) che, utilizzando sonde ecografiche e software dedicati, serve a riconoscere le cardiopatie fetali in utero.

Perché si fa l'ecocardiografia fetale?

L'ecocardiografia fetale è un esame che ha come finalità il controllo sequenziale dell'anatomia cardiaca allo scopo di evidenziare, o escludere, la presenza di cardiopatie congenite.

In particolare consente di riconoscere la quasi totalità delle le cosiddette cardiopatie "critiche" e di programmare le ulteriori procedure di assistenza da adottare. Permette anche una buona valutazione delle cardiopatie "minori" e serve per studiare i difetti del ritmo o l'eventuale comparsa di uno scompenso cardiaco in utero.

L'esame è certamente indicato quando all'ecografia morfologica sorgono dei sospetti o dubbi sull'anatomia e sulla funzionalità cardiaca ed è inoltre da prescrivere quando sussistono le seguenti indicazioni Materne o Fetali

Indicazioni Materne (e/o Familiari) all'ecocardiografia fetale:

•Malattie ereditarie

•Familiarità per cardiopatie

•Infezioni fetali

•Malattie materne quali il diabete, le malattie autoimuni, la fenilchetonuria

•Assunzione, da parte della madre, di alcuni farmaci quali litio, alcol, anticonvulsivanti, derivati della Vitamina A

Indicazioni Fetali all'ecocardiografia fetale:

•Anomalie cromosomiche

•Segni ecografici di sospetto di cardiopatia all'osservazione del cuore fetale

•Traslucenza Nucale elevata allo screening del I° trimestre

•Presenza di altre malformazioni nel feto

•Difetti dell'accrescimento fetale

•Aritmie cardiache



L'ecocardiografia fetale è un esame, non invasivo con alta sensibilità che permette di riconoscere le patologie cardiache in utero. Lo studio del cuore fetale che viene in genere eseguito dai ginecologi durante l'esame morfologico strutturale mediante la valutazione della sezione cosiddetta delle quattro camere purtroppo se non è associata allo studio anche degli efflussi vascolari ( Aortico e Polmonare) non è in grado di permettere il riconoscimento di diverse gravi malformazioni quali: la tetralogia di Fallot , il ventricolo destro a doppia uscita e la trasposizione dei grossi vasi, in quanto tali difetti mostrano una normale visualizzazione della sezione 4 camere. Sarebbe quindi auspicabile che lo studio degli efflussi divenisse uno studio routinario per migliorare la possibilità di individuare anche tali patologie.

In caso di sospetto di cardiopatia sarà sempre il cardiologo pediatra a confermarla ed a stabilire, insieme al ginecologo, modalità e timing del parto.

L'ecocardiografia fetale consente uno studio approfondito sia morfologico che funzionale del cuore ed una valutazione del ritmo cardiaco, l'esame viene normalmente eseguito dalla 19° alla 23° settimana di gestazione poiché, in tale periodo, le dimensioni cardiache e l'ecogenicità legata alla posizione fetale consentono una buona attendibilità dell'esame stesso. L'esame tuttavia è eseguibile eccezionalmente, in casi ben selezionati, anche in epoche precoci di gestazione con un grado di affidabilità ovviamente inferiore. In epoca precoce è consigliabile in un gruppo selezionato di gravide, ad alto rischio, che presentino ispessimento della plica nucale o B-test positivo. L'esame è comunque eseguibile anche dopo la 23a settimana e fino a termine della gravidanza per monitorizzare l'evoluzioni di alcune cardiopatie (in caso di sospetto di cardiopatie evolutive o turbe del ritmo).

E' necessario comunque precisare che non sempre un esame ecocardiografico fetale normale significa un cuore normale alla nascita.

Sono infatti da tener ben presenti anche alcuni limiti della metodica:

  • Per il passaggio, alla nascita, dalla circolazione fetale alla circolazione di tipo adulto, non possono essere diagnosticati i difetti interatriali tipo ostium secundum e pervietà del dotto arterioso. Entrambe le situazioni infatti sono fisiologicamente presenti durante la vita fetale. 

  • Altra patologia, in qualche caso, di difficile riconoscimento è la coartazione aortica in quanto alla nascita la chiusura del dotto arterioso può a volte sviluppare una coartazione istmica, per presenza di eccessivo tessuto duttale.

  • Anche i piccoli difetti interventricolari e il ritorno venoso anomalo polmonare di tipo parziale (per convenzione, infatti, devono essere visti solo due dei quattro ritorni in atrio sinistro) possono risultare molto difficili da visualizzare.

Qual è lo scopo dell'ecocardiografia fetale?

L'ecocardiografia fetale permette di:

  • Riconoscere le cardiopatie complesse, dotto dipendenti, quelle cioè per le quali è necessario intervenire alla nascita, o farmacologicamente mediante l'impiego di prostaglandine (cardiopatie dotto dipendenti) o in maniera invasiva mediante l'impiego di procedure interventistiche per via percutanea;

  • Dare informazioni all'ostetrico sui tempi e sulle modalità di espletamento del parto. La maggior parte delle cardiopatie congenite, anche le più complesse, sono di solito, ben tollerate in utero e possono essere condotte a termine e terminate con parto naturale. Il taglio cesareo è indicato nei casi in cui si sviluppi idrope fetale, per lo più conseguenza di patologie ostruttive a carico delle sezioni destre. Per queste ultime, quando cominciano a comparire i segni di scompenso, può rendersi necessaria l'indicazione ad un parto pretermine con taglio cesareo;

  • Offrire una corretta informazione ai genitori sulla complessità della cardiopatia, la prognosi ed i tempi della correzione.

  • L'ecocardiografia fetale può avere talora anche funzione "terapeutica". Permette, infatti, l'identificazione ed il trattamento di eventuali aritmie nel feto, mediante somministrazione di farmaci antiaritmici alla madre. Questo comporta un attento monitoraggio della frequenza cardiaca fetale e della frequenza cardiaca materna.



Cosa si deve fare prima dell'esame?

L'ecocardiografia fetale non richiede alcun tipo di preparazione particolare.

 

Come si svolge l'esame?

Si svolge come una normale ecografia della gravidanza.

Deve essere eseguita da medici specialisti con ecografi ad alte prestazioni, utilizzando sonde ad alta frequenza, in grado di consentire lo studio anche con il Doppler pulsato e colore.

L'esame prevede l'osservazione dell'anatomia fetale in bidimensionale, e quindi l'osservazione delle stesse sezioni con il Doppler.

Talora l'impiego della tecnologia 3D e 4D può essere di aiuto nell'iter diagnostico.

 

Quando non si può fare l'esame?

L'ecocardiografia fetale non presenta controindicazioni o limiti importanti.

Al valore finale dell'accuratezza diagnostica contribuiscono, comunque, in maniera determinante, alcune variabili quali un accentuato pannicolo adiposo materno (obesità) e la posizione fetale non idonea, che possono rendere difficoltoso ed a volte impossibile l'esame.

Dopo l'esame occorre osservare qualche accorgimento?

Non vi è alcuna prescrizione o precauzione da osservare dopo l'esame.

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