Dott. Vincenzo Alvino

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La Fase Dell Orgasmo Nell Uomo

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La Fase dell’Orgasmo nell’Uomo

 

L’eiaculazione e l’orgasmo caratterizzano la Fase 3 dell’orgasmo nel ciclo di risposta sessuale nell’uomo. Nell'accezione comune, il termine orgasmo (dal greco orgasmós, derivato di orgdò "essere in preda al desiderio"; da orgx "sentimento, passione") vuole sintetizzare quella serie di eventi psico-neuro-fisiologici che si verificano durante l'acme nella fase dell’orgasmo del ciclo di risposta sessuale. Infatti, l'orgasmo esprime il momento di massimo piacere sessuale (acme) nel quale può sfociare la fase di eccitazione.

Pur non potendo far riferimento a parametri fisiologici oggettivi assoluti per valutare in modo univoco questo evento e, soprattutto, anche se manca ancora una sua definizione soggettiva unanime, durante l'orgasmo, sia nell’uomo che nella donna, si vengono a verificare alcune modificazioni fisiologiche caratteristiche, che sono riconducibili all'aumento del tono del simpatico, quali:

  • La sudorazione;

  • La tachicardia (fino a 180 pulsazioni/min);

  • L'aumento della pressione arteriosa (da + 30 a + 80 mmHg);

  • La tachipnea (fino a 40 respiri/min).

Durante un orgasmo molto intenso, a livello psicofisico, possono manifestarsi e sono caratteristici, unitamente alle contrazioni cloniche muscolari involontarie, l’emissione di gemiti, la respirazione profonda e prolungata, la sensazione soggettiva di essere pervasi da un’onda generalizzata di piacere e di calore che si propaga in tutto il corpo (specie dalla zona pelvica alla testa), accompagnata da un leggero obnubilamento della coscienza, e la percezione susseguente di un senso generale di rilassamento e distensione corporea con successiva sonnolenza (dovuta al rilascio di endorfine), nonché un senso di gratitudine nei confronti del partner.

Anche se le interazioni sessuali di coppia si articolano su livelli simbolici, sensoriali e affettivi, che possono agire ognuno in maniera indipendente o interagire tra loro, articolandosi in intricati modelli sessuali, e al di là delle preferenze e delle modalità di stimolazione soggettivamente efficaci, un elemento primario per il raggiungimento dell'orgasmo, sia nell'uomo che nella donna, è rappresentato dalla capacità di eliminare, durante l’incontro sessuale, eventuali fattori ansiogeni e di stress, che possono interferire con i riflessi sessuali fisiologici, contravvenendo a quella che è la finalità primaria dell’incontro sessuale, vale a dire di darsi reciprocamente piacere incondizionato.

Nonostante l’assenza di parametri o riferimenti fisiologici oggettivi assoluti per valutare in modo univoco questo evento e, soprattutto, la mancanza di una sua definizione soggettiva unanime, qualsiasi orgasmo maschile o femminile, rappresenta il risultato finale di un medesimo processo neurofisiologico.

Neuroanatomia e neurofisiologia dell’eiaculazione nell’uomo

L’eiaculazione è interpretabile come la sintesi di due momenti evolutivi a differente significato: quello riproduttivo, mediato dal meccanismo della ricompensa, e quello affettivo-emozionale, tipico del maschio umano, e che porta all’esperienza orgasmica.

L’eiaculazione consta nella successione di due eventi: l’emissione dello sperma in uretra, e la sua successiva espulsione anterograda. L’eiaculazione è un riflesso mediato da un centro generatore spinale. Questo centro spinale, in cui hanno un ruolo chiave anche interneuroni spinotalamici, coordina e modula i segnali afferenti sensoriali che vengono a formarsi nell’area genitale durante la stimolazione, ed i segnali efferenti che, tramite il sistema nervoso autonomo ed i motoneuroni, inducono il processo eiaculatorio (arco riflesso). A sua volta, il centro di controllo spinale è neuromodulato da centri sopraspinali.

Tra questi, i più significativi per la funzione eiaculatoria sono il nucleo ipotalamico paraventricolare (PVN), e l’area mediana preottica dell’ipotalamo (MPOA), che attivano l’eiaculazione; ed il nucleo paragigantocellulare (nPGI), che ha la capacità di inibirla. Altre aree cerebrali, il cui ruolo non è ancora completamente noto, risultano densamente interconnesse con questi nuclei e sembrerebbero entrare in gioco nella neuromodulazione dell’eiaculazione: il nucleo postero-dorsale dell’amigdala (nAPD); il nucleo della stria terminale (nST), e la porzione parvicellularedel talamo subparafasciale (SPFp).

Nell’uomo, l’eiaculazione è strettamente associata all’orgasmo. Come molte altre funzioni dell’organismo, anche quella eiaculatoria è condizionata dall’integrità anatomica e funzionale di numerosi organi ed apparati che devono operare in reciproca sinergia. Il ruolo più importante e complesso è tuttavia giocato dal sistema nervoso centrale e periferico e dalle modalità di interazione dei centri spinali, sopraspinali e cerebrali, coinvolti nella gestione del fenomeno eiaculatorio.

L’eiaculazione sembrerebbe neuromodulata da un centro spinale di controllo, indicato appunto come il centro generatore spinale dell’eiaculazione. Questo centro coordina le attività simpatica, parasimpatica e somatica che inducono l’emissione e l’espulsione e, a sua volta, è sotto l’influenza di centri sopraspinali.

principali strutture cerebrali e vie nervose centrali coinvolte nell’eiaculazione. MPOA: area mediana preottica dell’ipotalamo; nPGi: nucleo paragigantocellulare; PAG: sostanza grigia periacqueduttale; PVN: nucleo paraventricolare; SPFp: porzione parvicellulare del talamo subparafasciale.

 

Fisiologia dell’eiaculazione

 

Il termine “eiaculazione” sintetizza gli eventi genitali che, fisiologicamente, culminano nella serie di contrazioni ritmiche della muscolatura bulbo-uretrale che accompagnano la fuoriuscita anterograda dello sperma dall’uretra. Di fatto, l’eiaculazione è costituita da due fasi successive, l’emissione e l’espulsione, ognuna delle quali coinvolge differenti organi e strutture anatomiche, pelviche e perineali.

Emissione

Nel maschio umano l’emissione seminale è un evento coordinato, caratterizzato dalla chiusura del collo vescicale e dalla contrazione delle vescicole seminali, della prostata e dei dotti deferenti. Sia la secrezione da parte degli epiteli secernenti che la contrazione della muscolatura liscia della via seminale sono sotto il controllo del sistema nervoso autonomo. I nervi autonomi emergono dal plesso pelvico ed innervano, con una fitta rete di assoni, gli organi e le strutture che partecipano alla fase di emissione.

Il sistema parasimpatico neuromodula la secrezione tramite il rilascio di acetilcolina e di mediatori non-adrenergici non-colinergici (“NANC”) che sono attivi sull’epitelio ghiandolare. Il sistema ortosimpatico, rilasciando adrenalina, attiva i recettori alfa1-adrenergici della muscolatura liscia non vascolare, inducendo la sua contrazione.

In particolare, la stimolazione nervosa simpatica determina la contrazione del collo vescicale e della muscolatura liscia della parete delle vescicole seminali, mentre la contrazione dei dotti deferenti è indotta da fibre simpatiche e parasimpatiche. La fase di emissione può essere attivata da stimoli sensoriali soggettivamente efficaci e/o da stimoli psichici. In ambito sessuale è più frequente una loro sinergica concomitanza. La stimolazione genitale, specie quella dei recettori del glande, è particolarmente efficace nel determinare l’emissione seminale. I segnali sensoriali genitali sono integrati a livello spinale ed elaborati a livello cerebrale. La fase dell’emissione può essere neuromodulabile, con maggiore o minore efficacia, dai centri cerebrali. Tuttavia, quando l’emissione procede fino al così detto “punto di non ritorno”, con la sensazione soggettiva di “inevitabilità e di urgenza eiaculatoria”, si innesca inevitabilmente la fase dell’espulsione.

Espulsione

L’espulsione è l’eiezione anterograda dello sperma dall’uretra ed è sostenuta dall’attività della muscolatura striata del pavimento pelvico, in particolare dalle contrazioni ritmiche dei muscoli bulbo cavernoso e ischio-cavernosi, che sono muscoli del piano perineale superficiale. Affinché lo sperma emesso nella porzione prossimale dell’uretra progredisca in direzione distale, è necessario che si apra lo sfintere striato e che si contragga più efficacemente la muscolatura liscia del collo vescicale, al fine di evitare il passaggio retrogrado dello sperma in vescica.

Tutti questi eventi sono finemente neuromodulati dal sistema nervoso simpatico e dalle vie efferenti somatiche. In particolare, l’attività a1-adrenergica del sistema ortosimpatico, già presente durante la fase di emissione, si incrementa ulteriormente durante la fase di espulsione. L’attività dello sfintere uretrale esterno e della muscolatura del pavimento pelvico è neuromodulata dalle fibre somatiche efferenti che percorrono il nervo pudendo.

Sulla base di studi elettromiografici la fase espulsiva dell'eiaculazione è stata recentemente interpretata come la seguente sequenza di eventi. Le contrazioni del muscolo pubo-rettale determinerebbero l'emissione in uretra prostatica delle secrezioni prostatiche, mentre le contrazioni dell'elevatore dell'ano solleverebbero la prostata, abbattendo parzialmente l'angolo prostato-membranoso-uretrale presente durante l'erezione.

In concomitanza si hanno contrazioni dello sfintere anale esterno e dello sfintere uretrale. Le contrazioni ritmiche dello sfintere uretrale esterno in corso di eiaculazione agirebbero come una pompa suzione-eiezione, aspirando lo sperma dall'uretra posteriore in fase di rilassamento, ed espellendolo vigorosamente nell'uretra bulbare in fase di contrazione.

Neuroanatomia dei sistemi spinali e periferici dell’eiaculazione

Considerandola in maniera distinta dall’esperienza orgasmica, l’eiaculazione è comunemente descritta come un riflesso spinale. Quest’affermazione è suffragata dalla verificata possibilità di indurre l’eiaculazione in pazienti spinali con lesione completa prossimale alla decima vertebra toracica, tramite un adeguato stimolo vibratorio applicato al pene. Questo fatto dimostrerebbe l’esistenza, a livello lombosacrale, di un centro spinale dell’eiaculazione che, indipendentemente dai centri di controllo superiori, è in grado di controllare, per via riflessa, le vie simpatica e parasimpatica che innervano gli organi pelvici coinvolti nell’eiaculazione. Nel riflesso eiaculatorio sono implicati nuclei autonomici e motori. Questi nuclei si attivano in risposta a segnali afferenti sensoriali e determinano risposte autonomiche e somatiche che percorrono le vie efferenti.

I nuclei motori

I segnali efferenti motori coinvolti nel riflesso eiaculatorio, hanno origine dai motoneuroni del nervo pudendo situati in un nucleo lombosacrale, detto di Onuf. Da questo nucleo partono i motoneuroni che innervano i muscoli striati del perineo, compresi i muscoli bulbospongioso, ischiocavernosi, lo sfintere anale superficiale e lo sfintere uretrale. Questi motoneuroni attivano la contrazione sincrona e ritmica di questi muscoli che porta all’espulsione dello sperma, completando così il processo eiaculatorio. In particolare, il muscolo bulbo-cavernoso circonda l’uretra bulbare e quindi, contraendosi, gioca il ruolo maggiore nel meccanismo dell’espulsione dello sperma.

Alla fase di espulsione, tuttavia, partecipano sinergicamente i muscoli ischio-cavernosi, i muscoli sfinteriali anale superficiale ed uretrale ed i muscoli dell’elevatore dell’ano. Le contrazioni della fase di espulsione sono regolari ed intervallate tra loro di circa 600 ms. Nell’uomo, la risposta eiaculatoria comporta dalle 10 alle 15 contrazioni.

 

IL SISTEMA SENSORIALE GENITALE E LE VIE AFFERENTI SENSORIALI

Vie nervose periferiche

L’attività sessuale genera input sensoriali che gradualmente portano all’innesco dell’eiaculazione. Questi segnali sono di tre tipi: somatosensoriali, viscerali e propriocettivi, essi giungono al centro generatore spinale dell’eiaculazione dove avviene la loro prima elaborazione. Nell’uomo, un ruolo significativo all’innesco dell’eiaculazione è giocato dagli stimoli somatosensoriali, in particolare da quelli tattili che si ingenerano a livello del pene. La sensibilità tattile del pene è bassa rispetto a quella di altre aree cutanee del corpo umano ma, caratteristicamente, la sua soglia diminuisce man mano che evolve la tumescenza e, quindi, l’erezione. La maggior parte dei recettori sensoriali sono rappresentati da terminazioni nervose libere, il cui segnale è trasmesso al centro generatore spinale dell’eiaculazione attraverso fibre sensoriali afferenti piccole e scarsamente mielinizzate. Il glande del pene è l’area genitale più sensibile, specie in condizioni di tumescenza, e possiede caratteristiche terminazioni nervose capsulate, note come corpuscoli di Krause-Finger. La stimolazione dei corpuscoli di Krause-Finger può essere potenziata da informazioni sensoriali provenienti da altre aree cutanee periferiche genitali (asta, perineo, testicoli) che, in misura variabile e soggettiva, possono assumere un ruolo facilitante l’eiaculazione.

Gli stimoli somatici dell’area genitale percorrono la via afferente sensoriale del nervo pudendo. I segnali che si ingenerano a livello dei recettori sensoriali del pene, del prepuzio e del glande, percorrono il nervo dorsale del pene, ramo del nervo pudendo, e attraverso le sue fibre afferenti sensoriali, terminano nel midollo spinale (MS), a livello del segmento sacrale più alto e in quello lombare più basso del midollo spinale.

Una seconda via afferente sensoriale è quella viscerale. Questa via è percorsa da segnali ingenerati dalle contrazioni muscolari e viscerali che si verificano durante l’attività sessuale. Questi segnali viaggiano lungo il nervo ipogastrico e, dopo essere passati attraverso la catena simpatica lombosacrale paravertebrale, entrano nel midollo spinale tramite le radicole dorsali toracolombari.

La via sensoriale viscerale spiegherebbe quella modalità di innesco del riflesso eiaculatorio attribuita, da molti Autori, alla distensione dell’uretra bulbare provocata dall’accumulo di liquido prostatico e seminale. Nella realtà, sia in condizioni sperimentali che cliniche, la distensione dell’uretra bulbare sembra essere uno stimolo tutt’al più favorente l’elicitazione dell’eiaculazione, ma non necessario per il suo determinismo.

Ciò sarebbe dimostrato dal fatto che in pazienti che perdono la capacità di accumulare sperma in uretra per una causa iatrogena medica o chirurgica (cistectomia; adenomectomia; prostatectomia radicale) non cambiano i modelli motori dell’eiaculazione.

Neuroanatomia dei sistemi sopraspinali dell’eiaculazione

Il centro spinale generatore dell’eiaculazione, a sua volta è neuromodulato da numerosi centri sopraspinali, inibitori ed eccitatori, tra loro fittamente interconnessi.

Tra questi, quelli che maggiormente influenzano l’eiaculazione sono il nucleo ipotalamico paraventricolare (PVN) e l’area mediana preottica dell’ipotalamo (MPOA), che favoriscono l’innesco della fase eccitatoria centrale e dell’eiaculazione; ed il nucleo paragigantocellulare del tronco dell’encefalo (nPGi), che è un importante centro inibitorio dell’eiaculazione. Il PVN proietta al midollo spinale lombosacrale con neuroni ossitocinergici. Pur non essendo essenziale per l’eiaculazione e per la funzione erettile, la stimolazione ossitocinergica dei centri eccitatori spinali da parte del PVN, infatti, può elicitare entrambi questi eventi.

L’ossitocina è un neurormone ipofisario che ha un effetto eccitatorio sul comportamento sessuale. Favorisce erezione ed eiaculazione e promuove la contrazione della muscolatura liscia della via seminale, inducendo l’emissione. Il PVN manda anche proiezioni dirette al nPGi.

La MPOA cioè l’area mediana preottica dell’ipotalamo è nota per avere un ruolo chiave nel controllo del comportamento sessuale. La MPOA è uno dei siti di maggior espressione della dopamina, importante neuromodulatore eccitatorio che presenta differenti tipi di recettori a livello cerebrale. La stimolazione con dopamina dei recettori D2 della MPOA è in grado di facilitare l’insorgenza dell’orgasmo e dell’eiaculazione. Inoltre, la MPOA elicita anche l’erezione e le contrazioni della muscolatura striata del pavimento pelvico.

La MPOA non sembra avere connessioni dirette con il midollo spinale lombosacrale, perciò i suoi effetti facilitatori sull’eiaculazione sembrerebbero derivare da interazioni indirette che avvengono tramite le sue molteplici connessioni con il NPV, il nPGi e la sostanza grigia periaqueduttale. Il nPGi è situato nel tronco dell’encefalo e proietta neuroni serotoninergici al midollo spinale lombosacrale. A questo livello il rilascio di serotonina è in grado di inibire tonicamente il generatore spinale dell’eiaculazione.

Tra le altre aree del cervello che possono contribuire al controllo centrale dell’eiaculazione, devono essere incluse la porzione laterale dell’ipotalamo laterale e quella mediale dell’amigdala. È utile ricordare che l’ipotalamo e l’amigdala sono i centri cerebrali deputati ad elaborare la risposta cognitivo-comportamentale ad ogni tipo di stimolo. L’ipotalamo è il nucleo motorio del sistema nervoso autonomo. Esso modula i circuiti viscerali riflessi, la cui organizzazione risiede nel tronco dell’encefalo (TE). Inoltre, coordina l’espressione comportamentale degli stati emozionali. Oltre alla MPOA, anche l’ipotalamo laterale sembra avere un importante ruolo nella regolazione dell’eiaculazione.

L’amigdala, in virtù delle sue connessioni con le cortecce associative limbica e pre-frontale, è in grado di tradurre le sensazioni viscerali in un ricco assortimento di associazioni e resoconti. Questi, nel loro insieme, definiscono l’interpretazione cognitiva degli stati emozionali e condizionano la risposta comportamentale. L’area mediale dell’amigdala sembra in grado di influenzare il comportamento sessuale e la latenza eiaculatoria. Altre formazioni sopraspinali sono coinvolte nelle varie espressioni del comportamento sessuale e dell’attività sessuale e, quindi, nell’eiaculazione. Ricordiamo, ad esempio, che il nucleo della stria terminale (BNST), l’area mediale dell’amigdala e la MPOA ricevono proiezioni dalla porzione parvicellulare del talamo subparafasciale che, a sua volta, riceve input dalle cellule LSt.

Neuromodulatori coinvolti nella risposta sessuale

I principali neuromediatori coinvolti nelle risposte sessuali sono la Serotonina (5-HT) e la Dopamina, seguiti da Acido-gamma-aminobutirrico (GABA), Ossitocina, Acetilcolina, Noradrenalina e altri.

 

Serotonina (5-HT)

Nel maschio si ha liberazione di serotonina a livello ipotalamico al momento dell'eiaculazione. In particolare si è osservato che l'aumento delle 5-HT a livello ipotalamico e dell'MPOA, successivo all'eiaculazione, può inibire un'eiaculazione successiva, ed è responsabile del periodo refrattario posteiaculatorio. La serotonina è inoltre il principale neuromediatore responsabile dell'inibizione tonica discendente sui riflessi sessuali.

 

Dopamina

È noto da tempo che nel ratto le sostanze dopaminergiche hanno un importante effetto facilitatorio sul comportamento sessuale. Tuttavia, l'equilibrio serotonina/dopamina è più complesso del concetto semplicistico azione inibente/azione facilitatoria. Sono conosciuti cinque tipi di ricettori dopaminergici; di questi la famiglia dei D2 ha il maggior ruolo terapeutico, mentre quella dei D1 avrebbe un'importante azione modulatoria sui D2. Neuroni dopaminergici nella MPOA avrebbero un ruolo chiave nell'aumentare il comportamento copulatorio; in particolare l'elettrostimolazione di quest'area può indurre nella scimmia e nel ratto emissione o eiaculazione; nel ratto inoltre innesca il riflesso uro-genitale che si traduce in un'attività sequenziale dei nervi ipogastrico, pelvico e pudendo, con risultanti contrazioni ritmiche dei muscoli perineali, simili a quelle osservabili durante l'orgasmo nell'uomo. Al contrario, il calo di libido del periodo refrattario post-eiaculatorio, sarebbe legato al ridotto rilascio di dopamina nel nucleo accumbens.

Acido y-aminobutirrico (GABA)

Svariati studi hanno documentato il ruolo regolatorio in senso inibente del GABA sulla funzione sessuale dei ratti. GABA-recettori sono presenti in tutto il SNC, e si ritiene che il 30-40% dei neuroni cerebrali abbiano nel GABA il loro neurotrasmettitore principale. I GABA-recettori si dividono in GABA-A e GABA-B. I ricettori GABA-A sono probabilmente attivati tonicamente, mentre i GABA-B vengono attivati solo in particolari condizioni. Nel periodo refrattario posteiaculatorio del ratto, la concentrazione di GABA nel liquido cerebro-spinale aumenta del 100%.

Si segnala che le Benzodiazepine (farmaci ansiolitici) producono il loro effetto clinico attraverso un'attivazione della via GABA-ergica, e parallelamente, che il Diazepam inibisce il comportamento sessuale nel ratto maschio.

In conclusione, è possibile affermare che: emissione, eiaculazione e orgasmo nell’uomo sono il risultato di una complessa integrazione di circuiti neuronali a livello spinale e troncoencefalico. La regione sacrale del midollo può essere attivata sia da informazioni sensoriali periferiche, per produrre eventi eiaculatori riflessi, sia da impulsi discendenti da centri superiori; aree sopraspinali esercitano effetti sia inibitori sia eccitatori a carico del processo eiaculatorio.

 

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