Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41


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Mestruazioni Dolorose O Dismenorrea

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

MESTRUAZIONI DOLOROSE O DISMENORREA

Il dolore mestruale,detto anche dismenorrea o algomenorrea, è un sintomo molto frequente ed il quadro clinico va da forme molto lievi (le più diffuse) fino a forme talmente intense da ostacolare le normali attività quotidiane e richiedere la somministrazione di farmaci. I sintomi sono caratterizzati da dolore pelvico associato talvolta a nausea, diarrea, vomito e cefalea che intervengono tipicamente entro il secondo giorno di flusso mestruale.

Si distinguono generalmente una :

  • Dismenorrea primaria (o primitiva)

  • Dimenorrea secondaria.

La dismenorrea primaria insorge fin dalla giovane età e si conosce poco o nulla sulle sue reali cause. Sappiamo con certezza che è legata all'ovulazione (le donne che non ovulano non hanno questa malattia) e ad alcune sostanze che mediano l'infiammazione. Tutto questo ha avuto infatti importanti risvolti terapeutici che vedono nell'utilizzo della pillola e dei FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) i principali cardini dell'approccio terapeutico.

La dismenorrea è così frequente da rappresentare per le donne giovani la causa principale di astensione dal lavoro o dalla scuola. Di seguito si discuterà dei sintomi e delle cause della dismenorrea e di come alleviare il dolore che essa determina.

 

Il ciclo mestruale

Il ciclo mestruale inizia con il primo giorno di sanguinamento e termina con il primo giorno del periodo successivo. Un ciclo mestruale dura in media 28 giorni. Durante il ciclo mestruale, estrogeni progesterone, i due ormoni prodotti dalle ovaie determinano notevoli cambiamenti nell'endometrio (il rivestimento interno della cavità uterina). Intorno al 14° giorno del ciclo, una cellula uovo (ovocita) viene rilasciato da una delle due ovaie. Questa fase viene definita ovulazione. L'ovocita migra quindi lungo una delle due tube connesse all'utero dove può essere fecondato dallo spermatozoo. Se ciò non avviene i livelli degli ormoni ovarici subiscono un calo repentino che è responsabile del distacco dell'endometrio e quindi del sanguinamento che rappresenta l'inizio di un nuovo ciclo.

 

Cause di dolore mestruale

L'utero è un muscolo e come tutti i muscoli si contrae e si rilassa. Queste contrazioni, stimolate da sostanze prodotte dall'endometrio (prostaglandine), sono più intense durante la fase mestruale. Quando l'utero si contrae produce un dolore crampiforme. Prima della mestruazione i livelli di prostaglandine aumentano per poi diminuire durante la mestruazione. Ecco perché il dolore è più intenso nei primi giorni del ciclo. 

La dismenorrea primaria: inizia in età giovanile con le prime mestruazioni. Il dolore si attenua generalmente con il passare degli anni per scomparire spesso dopo un parto. Il dolore è spesso associato ad altri sintomi come dolori alla schiena, tensione muscolare alle gambe, disturbi intestinali (diarrea, nausea, vomito), cefalea e vertigini. La causa di questo disturbo è legata a quel disordine ormonale locale (prostaglandine) di cui si è già parlato.

La dismenorrea secondaria è viceversa un dolore che inizia più tardivamente, è più intenso, dura più a lungo e tende a peggiorare con la fine della mestruazione e deve essere considerata come una entità clinica completamente diversa da quella primaria infatti esordisce tipicamente nell'età adulta e comunque sempre dopo un lungo periodo di assenza dei sintomi ed è nella gran parte dei casi riconducibile a cause ben note quali:

  • L'endometriosi;

  • L'adenomiosi;

  • Le infiammazioni o flogosi pelviche;

  • La fibromatosi uterina;

  • Le stenosi cervicali;

  • La presenza di polipi uterini;

  • Le sindromi aderenziali endopelviche;

  • L'inserimento di dispositivi intrauterini (IUD);

Condizioni non sempre ben identificabili e che vanno quindi sempre attentamente cercate ed il cui trattamento è alla base della risoluzione dei sintomi.

 

LE CAUSE PIU' FREQUENTI DI DISMENORREA SECONDARIA

 

  • Endometriosi e adenomiosi: condizione nella quale il tessuto endometriale si ritrova in altre zone del corpo come le ovaie e le tube. Questo tessuto si comporta come il tessuto uterino rispondendo alle trasformazioni mensili ormonali. Pertanto si sfalda e sanguina e ciò può causare dolore soprattutto durante il termine della fase mestruale.

  • Fibromi: sono tumori o neoformazioni, assolutamente benigne e molto frequenti, che si sviluppano nello spessore della parete uterina. Possono amplificare sia il dolore che il sanguinamento mestruale.

  • Malattia infiammatoria pelvica: è un'infezione che coinvolge spesso tutto l'apparato genitale interno (utero, tube e ovaie). Nella maggior parte dei casi ha origine da una malattia sessualmente trasmessa.

  • Dispositivo intrauterino (IUD o spirale)che viene posizionato nell'utero per prevenire la gravidanza. Può causare dolore pelvico e può intensificare i normali crampi mestruali.

  • Le stenosi cervicali.

  • La presenza di polipi endometriali

  • Le sindromi aderenziali

 

Diagnosi di dismenorrea

La visita ginecologica è fondamentale nella diagnosi differenziale. Ad essa possono talvolta seguire indagini complementari di indubbia utilità come l'ecografia pelvica, esami infettivologici come il tampone cervicale e vaginale, il dosaggio sierico del CA125, la valutazione di alcuni indici di flogosi come VES e PCR, la valutazione dell'emocromo e dell'esame delle urine. In alcuni casi può essere indicata anche la laparoscopia, un esame più invasivo e delicato (è un intervento che viene eseguito in anestesia generale ed in regime di ricovero ospedaliero) che consente al medico di osservare gli organi pelvici all'interno dell'addome. Con l'aiuto di questi esami nella maggior parte dei casi si è in grado di trovare la causa della dismenorrea, talvolta comunque non emerge alcuna causa apparente. 

La terapia chirurgica ha un ruolo importante solo in alcune forme di dismenorrea secondaria ed è un argomento molto delicato e per alcuni aspetti anche controverso. E' consigliabile non trascurare una dismenorrea, particolarmente quando ha le caratteristiche della forma secondaria o impedisce le normali attività quotidiane. Circa la metà delle donne con cicli mestruali lamentano dolori per 1 o 2 giorni al mese. In genere il dolore è sopportabile ma talvolta è così intenso da ostacolare le normali attività; in quest'ultimo caso si parla di dismenorrea.

Come alleviare il dolore

Prima di avviare un trattamento medico esistono una serie di accorgimenti che possono aiutare ad alleviare il dolore e che bisogna cercare di mettere in atto e cioè:

  • Attività fisica. Donne che svolgono regolare attività fisica hanno meno dolore mestruale. Possono essere utili esercizi di aerobica, camminare, correre, andare in bicicletta o nuotare.

  • Applicazione di calore. Un bagno caldo, un panno caldo oppure una borsa di acqua calda sull'addome danno sollievo.

  • Riposo. Assumere una posizione distesa durante la fase dolorosa del ciclo può essere di aiuto.

  • Relax. Esercizi di rilassamento, come meditazione e yoga possono aumentare la soglia e quindi la tolleranza al dolore.

I FANS

I FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) sono farmaci che bloccano la produzione delle prostaglandine, gli ormoni responsabili dei crampi mestruali. Tali farmaci possono anche attenuare altri sintomi causati dalle prostaglandine come nausea e diarrea. Il loro effetto è maggiore se vengono assunti 1-2 giorni prima dell'inizio del flusso mestruale. E' bene non aumentare il dosaggio di questi farmaci se non prescritto dal medico. Andrebbe evitata inoltre l'assunzione contemporanea di alcolici. I FANS sono controindicati nelle pazienti con anomalie della coagulazione, patologie del fegato e dello stomaco.

La pillola

Anche l'assunzione della pillola contraccettiva spesso è in grado di ridurre il dolore mestruale, in quanto determina la riduzione della crescita dell'endometrio e della produzione di prostaglandine. Con questa terapia si ha inoltre il vantaggio della contraccezione e del minore sanguinamento.

L'uso dei contraccettivi non esclude quello dei FANS se necessario.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica