Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41
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E' Meglio Partorire Spontaneamente Fare Un Taglio Cesareo

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

Meglio partorire per le vie naturali o con un taglio cesareo TC?

Cara prossima futura mamma la prego di leggere con molta attenzione queste semplici ma importanti considerazioni! Cerchi di capirle bene e di integrarle al bagaglio di esperienze e di notizie che ha già appreso in questi mesi.

Non bisogna arrivare al termine della gravidanza con paure e dubbi su quando e con quali modalità avverrà il parto; è invece assolutamente opportuno parlarne prima col proprio ginecologo che in caso di vostri dubbi o "fobie" vi spiegherà che, sebbene il parto vaginale (se non complicato e non operativo) sia il miglior modo per partorire, vi sono delle situazioni in cui comunque è assolutamente necessario ricorrere al taglio cesareo TC (tali situazioni si definiscono INDICAZIONI ASSOLUTE) ed altre situazioni nelle quali le indicazioni sono relative, nelle quali cioè andrà stabilito caso per caso, in base a situazioni molto particolari riguardanti: la paziente, la gravidanza in atto, il medico ed il luogo in cui si dovrà partorire.

Le indicazioni assolute (quando cioè è assolutamente necessario eseguire un Taglio Cesareo) sono:

  • Il distacco di placenta normalmente inserita;

  • Fibromi uterini previ (che ostruiscono il passaggio fetale);

  • La placenta previa (cioè che si trova davanti all'orifizio uterino, per cui il feto non può fuoriuscire);

  • Il prolasso di funicolo (è una emergenza ostetrica perché il cordone ombelicale fuoriesce all'esterno prima del feto e schiacciandosi interrompe il flusso di sangue al feto stesso determinando asfissia);

  • La sofferenza fetale acuta (quando il feto non riceve più una adeguata ossigenazione);

Le indicazioni relative sono:

  • Un pregresso taglio cesareo;

  • Il diabete tipo 1;

  • Alcune malattie cardiovascolari materne;

  • Le lesioni da HPV e da Herpes genitale in fase attiva;

  • La sospetta sproporzione feto pelvica;

  • La presentazione podalica;

Per il feto il rapporto rischio-beneficio in relazione al tipo di parto dipende anche dalla sua posizione a termine di gravidanza.

E' ben noto che se il feto è in posizione podalica il taglio cesareo ha un effetto protettivo: il tasso di mortalità fetale si riduce dal 9,69% con il parto vaginale allo 0,96% con il cesareo e si riducono drasticamente le paralisi ostetriche e le fratture neonatali.

Se il feto si presenta in posizione cefalica, invece, il ricorso al cesareo è potenzialmente più pericoloso: aumenta il rischio di mortalità ed il rischio che il neonato rimanga in terapia intensiva per più di 7 giorni, aumentano le problematiche respiratorie anche nei feti a termine.

A meno che l'indicazione al cesareo non venga posta in urgenza, come ad esempio nel caso di un distacco di placenta o di un prolasso di funicolo, in genere il taglio cesareo si dice che "viene PROGRAMMATO" cioè viene eseguito nei tempi e nei modi più appropriati per offrire alla paziente le migliori condizioni di assistenza ostetrica e neonatologica.

MORTALITÀ E MORBILITA' MATERNA IN RELAZIONE AD UN TAGLIO CESAREO

Se per caso avete pensato o vi hanno indotto a pensare o in ogni caso avete la convinzione che il taglio cesareo sia la panacea che possa risolvere ogni problema e che vi permetta di superare l'ostacolo naturale del parto senza alcuno sforzo, sappiate che, a differenza di quanto si pensi e si creda, il taglio cesareo non è affatto esente da rischi.

La mortalità materna da taglio cesareo (cioè la possibilità di morire in seguito a questo intervento), nei paesi occidentali, è superiore di 12 volte rispetto al parto per via vaginale, includendo tra le cause di morte:

  • Le infezioni;

  • Gli incidenti anestesiologici e post-trasfusionali;

  • Gli incidenti chirurgici;

La morbilità da taglio cesareo ('cioè la possibilità di subire un danno in relazione all'intervento) supera di circa 10 volte quella del parto vaginale ed è costituita da:

  • Rischio trombo embolico (trombosi agli arti o addirittura embolia polmonare);

  • Rischio chirurgico di lesioni vescicali;

  • Rischio di infezioni;

  • Rischio trasfusionale;

  • Complicanze da anestesia spinale quali la cefalea da ipotensione;

  • Inoltre la puerpera avrà una limitazione temporanea per i primi giorni, per cui la cura del proprio bambino sarà più difficoltosa.

Il parto vaginale se non complicato e non operativo è il miglior modo per partorire, mentre nel caso si debba ricorrere ad un parto operativo per una difficoltosa fuoriuscita del feto, le principali complicanze sono rappresentate dalle lacerazioni dei tessuti molli vaginali e dello sfintere anale, mentre il feto può subire danni quali le paralisi ostetriche e il rischio di sofferenza intrapartum.

E' possibile partorire per via vaginale dopo un taglio Cesareo?

Questo argomento è stato fonte di lunghe controversie negli anni ed è stato ritenuto ragionevole, dopo un taglio cesareo, proporre di partorire ancora con la via chirurgica considerando comunque i modelli di assistenza che si potevano offrire in centri anche piuttosto piccoli in cui non si poteva avere la disponibilità di una sala operatoria 24 ore su 24. Oggi, sulla base di molti studi e riflessioni, considerando anche che i piccoli centri dove si poteva partorire sono stati chiusi, si è raggiunto un orientamento più possibilistico. Tuttavia il parto vaginale in una donna che ha già subito un Taglio Cesareo deve essere deciso dopo aver vagliato molto attentamente tutte le controindicazioni e con la consapevolezza dei rischi e dei benefici, discutendone apertamente con la gravida ed eventualmente con i suoi familiari.

Al giorno d'oggi l'80% delle partorienti con pregresso taglio cesareo potrebbe affrontare un travaglio di prova. Per cui se nelle donne precesarizzate e che presentino condizioni permittenti si tentasse un cosiddetto "travaglio di prova", di queste, circa il 60% potrebbe partorire per via vaginale.

Occorre essere molto cauti in quanto: le ragioni per cui è stato eseguito il precedente Taglio Cesareo sono importanti per poter permettere o sconsigliare un successivo tentativo di parto vaginale.

Allora vediamo a quali pazienti assolutamente NON DEVE essere proposto un travaglio di prova.

E' consigliabile ricorrere ad un ulteriore Taglio Cesareo se le indicazioni al precedente Taglio Cesareo sono situazioni stabili o verosimilmente ripetibili o per la quale la donna è particolarmente a rischio quali:

  • Alterazione del bacino della donna che rende difficile l'espletamento del parto;

  • Feto macrosoma, con sproporzione tra il bacino materno e le dimensioni del feto;

Invece chi può fare il travaglio di prova?

È possibile decidere di provare a far partorire per via vaginale, se non sono presenti altre controindicazioni e se le indicazioni al precedente Taglio Cesareo erano eventi non necessariamente ripetibili quali:

  • Presentazione podalica o altra mal posizione fetale;

  • Sofferenza fetale acuta;

  • Placenta previa;

  • Gravidanza protratta con fallimento dell'induzione del travaglio;

Quali rischi si possono correre ad affrontare un travaglio di prova?

Se, in assenza di controindicazioni, si decide per un parto vaginale è opportuno sapere che in oltre il 90% dei casi il parto avrà un regolare decorso ed esito positivo. In una piccola percentuale è possibile ricorrere al Taglio Cesareo di urgenza o per motivi materno-fetali (sofferenza fetale acuta, alterazione della attività contrattile dell'utero) o per rischio di rottura della cicatrice dell'utero.

L'intervallo tra il primo cesareo e l'inizio della gravidanza successiva trova la seguente correlazione con il rischio di rottura d'utero: il 5% se passano meno di 3 mesi, il 3% se passano 4-15 mesi, e lo 0,9% se passano più di 15 mesi.

E' quindi buona norma aspettare almeno un anno dopo un taglio cesareo prima di tentare un nuovo concepimento.

Il rischio di rottura delle pregressa cicatrice è maggior se il taglio cesareo precedente era stato eseguito non durante il travaglio ma prima del termine della gravidanza.

In ogni caso, se si decide di partorire per via vaginale dopo aver subito un taglio cesareo, il centro dove si deciderà di partorire dovrà avere una sala operatoria attiva 24 ore su 24 in modo da poter offrire la possibilità di eseguire un Taglio Cesareo in urgenza.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica