Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Sessuologia

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

FAQ Sessuologia

 

Che cos’è la sessualità?

La sessualità è un aspetto così importante nella vita di un essere umano, sia uomo che donna da essere strettamente interconnessa alla sua salute. La sessualità contrariamente a quanto si crede non riguarda solo gli istinti e la genitalità del rapporto sessuale ma coinvolge interamente la persona con le sue credenze, i suoi valori, le sue emozioni, le sue paure. Per anni si è focalizzato l’interesse sulla funzione della sessualità nella riproduzione come conservazione della specie, ma oggi finalmente si è arrivati a considerare anche l’aspetto del piacere, del godimento, del gioco, della complicità non solo per l’uomo ma anche per la donna.

 

Che cos’è la sessuologia clinica?

La sessuologia è la disciplina che studia gli aspetti psicologici, medici e socioculturali della sessualità. A tal fine il suo campo d’azione è molteplice in quanto su un versante vi è l’obiettivo educativo e di prevenzione, ovvero il fatto di fornire informazioni soprattutto ai più giovani sul tema della sessualità, sull’altro versante c’è invece il mondo delle disfunzioni sessuali che possono avere un’etiopatogenesi (origine) sia psicologica che organica.

 

Chi è il sessuologo e cosa fa?

E’ una figura professionale che si sta diffondendo molto lentamente in Italia in quanto deve fare i conti con i retaggi culturali e con le credenze religiose che spesso condizionano molto le persone. Il risultato è che molte persone convivono per anni con i loro dubbi, le loro difficoltà piuttosto che ricorrere all’aiuto di uno specialista. Ci si rivolge allora all’amico, all’enciclopedia, ai forum su internet perché se è già difficile andare a raccontare di essere depresso, come si può immaginare di riuscire a parlare di disfunzione erettile? Formulando una definizione più esaustiva si può dire che il sessuologo è un esperto che si occupa della cura delle patologie sessuali di origine psicologica, sia maschili (ansia da prestazione, disfunzione erettile, eiaculazione precoce o ritardata) che femminili (dispareunia, vaginismo, anorgasmia).

 

Che cos’è un disturbo sessuale?

Si può definire disturbo sessuale, un disturbo correlato sia con il corpo che con la mente in quanto è assurdo pensare che ciò che viviamo ogni giorno, tutte le situazioni e lo stress che affrontiamo siano scisse dalla sessualità. Il sintomo sessuale è solo la punta di un iceberg, che nasconde alla sua base tante altre problematiche. Esso è un campanello d’allarme che avverte il soggetto che qualcosa nella sua vita deve essere modificato. Pur essendo corretto quanto sopra esposto, pur accettando l’interconnessione di psiche e corpo ai fini diagnostici e quindi terapeutici, è importante capire se il disturbo sessuale ha una origine organica o psicologica. Nel primo caso, sarà in primo luogo un medico ad occuparsene, prescrivendo gli esami di routine, per poi lasciare al sessuologo il compito di far emergere il vissuto del paziente. Nel secondo caso è la psiche del soggetto ad avere un ruolo primario nel creare la patologia (ansia da prestazione) e quindi è il sessuologo che deve occuparsene.

 

In cosa consiste la terapia sessuale?

Trovato finalmente il coraggio di andare a parlare del proprio disturbo “intimo” con un sessuologo, bisogna fare i conti con le proprie fantasie in merito a questa figura ed alla cura. Non ci sono “pillole blu” che si somministrano per stare bene già dopo poche ore. La terapia sessuale è una vera e propria terapia che coinvolge tutta la persona, i suoi vissuti, le sue difficoltà, le sue paure, le sue emozioni. E’ anche però una terapia concreta e solitamente breve che si focalizza contemporaneamente sul “qui ed ora” del soggetto e che mira alla scomparsa del suo sintomo. A tal fine infatti si basa principalmente su prescrizioni (compiti) che il paziente deve svolgere per poi riportare in seduta difficoltà e vissuti in merito. Lo stesso metodo vale anche per le coppie.

 

Chi deve impartire l’educazione sessuale?

La sessualità inizia con l’educazione ad essa. Ogni individuo, soprattutto nelle prime fasi della sua vita, va educato e formato sui concetti inerenti la sessualità. E’ in primis la famiglia che deve prendersi questa funzione di maestra e guida, fin dai primi momenti in cui i bambini fanno domande sul sesso. La loro curiosità li spinge infatti a porsi continue domande a cui i genitori non devono aver paura di rispondere. L’importante è far passare messaggi chiari e consoni all’età del bambino, evitando informazioni troppo dirette e quindi difficili da digerire e contenuti troppo magici e fantasiosi. Cari mamma e papà, non credete che la storia del cavolo sia un po’ superata?

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A chi spetta il compito di impartire l’Educazione sessuale nelle scuole?

Quando i bambini raggiungono l’età scolare, spesse volte rivolgono ai loro docenti di scienze le loro curiosità. Anche alla scuola, infatti, in quanto istituzione educativa spetta il compito di spiegare ai bambini la sessualità. Sarebbe auspicabile che nelle scuole, a specifici professionisti, si affidassero progetti inerenti l’affettività e la sessualità, ma sebbene tutti siano consapevoli di ciò, l’Italia è ancora un pò sorda a queste proposte.

 

Come deve essere considerata l’Educazione sessuale “fai da te”?

Si dovrebbe assolutamente evitare che il bambino, o l’adolescente si rivolgano agli amici, ai giornaletti, ad internet, rubacchiando qua e la informazioni sulla sessualità non sempre veritiere e capaci quindi di generare in loro falsi miti che, se non sfatati, li accompagneranno anche nella loro sessualità adulta. Non potete neanche immaginare quanti ragazzini vivono con angoscia la misura del loro pene perché più piccolo di quello dell’attore porno visto di sfuggita in tv. E ancora, quante ragazzine mitizzeranno in modo erroneo la loro prima volta, attendendo l’atroce dolore della penetrazione e l’inevitabile fiume di sangue.

 

Quali sono le principali disfunzioni sessuali dell’uomo?

 

  • Eiaculazione precoce

  • Aneiaculazione

  • Disfunzione erettile

  • Assenza di desiderio

  • Priapismo

  • Sexual addiction

 

Quali sono le principali disfunzioni sessuali della donna?

  • Disfunzione orgasmica

  • Vaginismo

  • Dispareunia

  • Assenza di desiderio

 

FAQ sessuologia

 

Sono un ragazzo di 25 anni e da circa 2 anni sono fidanzato con una ragazza di 20 anni, con la quale sono riuscito a costruire un bellissimo rapporto a tal punto che entrambi siamo giunti alla conclusione di aver trovato la persona perfetta, quella con la quale mettere su una famiglia.

All' inizio della nostra storia lei mi confidò di essere vergine, ed era palese che ciò le pesava molto ma ancora non si sentiva pronta per avere rapporti sessuali ed io sono stato comprensivo … da allora però, sono passati quasi 2 anni e quel blocco che lei sente di avere non accenna a passarle, nonostante la nostra conoscenza sia ormai profonda e nonostante io abbia dato sempre il massimo delle mie energie per vivere intensamente il nostro rapporto, farla stare bene e darle dolcezza e comprensione infinite. Eppure non è bastato e l'argomento sesso è stato messo totalmente da parte, è diventato tabù perchè sappiamo che quando se ne parla si finisce sempre per litigare ferocemente. Dopo l'ultimo litigio lei mi ha promesso che avrebbe cercato di sbloccarsi, dicendomi che per lei sono troppo importante e non ha voglia di perdermi, da quella volta sono passati ormai alcuni mesi, durante i quali ho accuratamente evitato di prendere l'argomento sesso, in tutte le sue forme, per paura di nuove liti. Sto continuando a fare di tutto per infonderle sicurezza ed aiutarla a sbloccarsi, ma sembra che la mia buona volontà non sortisca alcun tipo di risultato, anzi c'è stato un peggioramento, perchè ora lei mi inizia a dire che si sente in colpa nei miei confronti, che non si sente normale perchè non riesce a fare ciò che fanno le ragazze normali ed ha la convinzione che prima o poi mi stancherò di lei. Non so più che fare, non è che ci sia molto da fare oltre a prendermi le mie responsabilità e dire che una parte consistente di colpa è anche mia e non ho intenzione di abbandonarla, ho cercato come sempre di tranquillizzarla, dicendole che deve ritenersi "normale", ma nonostante ciò non c'è modo di dissuaderla. Il suo atteggiamento a tratti contraddittorio mi confonde e mi impedisce anche di farmi un'immagine organica della situazione, da una parte lei mi dice che ha tantissima voglia di fare all'amore con me, ma dall'altra dice di essere bloccata, è vittima di questo equilibrio perfetto fra pulsioni ed inibizioni.

Nei momenti d’intimità lei si tirava indietro, soprattutto quando le mie carezze le producevano un'eccessiva eccitazione, quasi avesse paura di cedere. Per farla stare meglio sto rinunciando alla mia vita, agli amici ed all'università, forse c'è qualcos'altro, magari meno impegnativo ma più efficace che si può fare per porre fine a questa crisi ?

 

La Sua ragazza sembra avere un notevole grado di inibizione sessuale generale, visto che:

  • questo problema perdura da due anni

  • con la dolcezza e la comprensione non si sono ottenuti miglioramenti

  • lo stato attuale rischia di complicarsi con i sensi di colpa da ambo i lati

  • il vostro rapporto di coppia sta peggiorando

  • inizia a deteriorarsi anche la Sua vita sociale e gli studi senza portare benefici a nessuno

occorre un intervento specialistico di un sessuologo, o forse la Sua ragazza potrebbe sentirsi più capita e preferire una sessuologa, da soli avete già visto che le soluzioni che avete tentate non hanno prodotto benefici. Una terapia breve sessuologica della coppia è efficace nella maggior parte dei casi e può darvi una felice vita sessuale. Complimenti per l’intesa affettiva che vi unisce, la Sua disponibilità e pazienza: la buona qualità del vostro rapporto affettivo è un dato a vostro favore che facilita la prognosi e sicuramente vi aiuterà nella risoluzione del problema.

 

Da circa sei mesi sto attraversando un periodo particolarmente impegnativo nel campo del mio lavoro, attuando radicali e stravolgenti cambiamenti, ho acquistato casa, e tanti altri impegni che si sono concentrati tutti in questo particolare periodo e che sto cercando di affrontare e accettare con un certo successo. Da circa un mese ho conosciuto un ragazza che e' diventata molto importante per me al punto che cominciamo a fare progetti importanti. Prima di ora ho avuto molte ragazze, ho avuto molti rapporti sessuali soddisfacenti, ma non mi ero mai voluto impegnare seriamente con nessuna di loro. Oggi mi capita di avere delle difficoltà erettive con la mia ragazza, nonostante il forte desiderio reciproco, nonostante la fisicità molto attraente e nonostante una elevata maturità sessuale. Le sarei molto grado se può darmi dei consigli che mi possano in qualche modo aprire la strada a ciò che mi converrebbe fare.

 

Questo problema è abbastanza frequente in un periodo molto impegnativo, di stress ed in occasione di una relazione affettiva a cui si tiene molto. Spesso delle incertezze sessuali, nei primi incontri con una nuova partner, creano imbarazzo, disappunto e poi insicurezza . Negli incontri successivi si può avere la cosiddetta “ansia da prestazione“ che crea un circolo vizioso. Il Suo problema è recente e Lei fa bene ad informarsi per poterlo superare prima possibile. Questo Suo disturbo, che sembra causato dall’ansia, è funzionale e non organico e può essere superato agevolmente con la consulenza di uno specialista in sessuologia che con pochi incontri la aiuterà a ritrovare la piena soddisfazione sessuale.

Gli obiettivi del trattamento saranno :

  • eliminare le paure sull’atto sessuale

  • migliorare la comunicazione interpersonale della coppia

  • focalizzare l’attenzione sulle percezioni sensoriali che derivano dall’interazione sessuale

  • annullare la funzione di spettatore e di monitoraggio sulla erezione

  • migliorare la conoscenza dell’arte amatoria.

Il trattamento sessuologico viene personalizzato sulle caratteristiche del singolo e della coppia.

Le tecniche che si sono rivelate più efficaci sono le strategie terapeutiche mansionali dirette sul sintomo, mentre la terapia analitica ricostruttiva richiede tempi molto lunghi.

 

Io e la mia fidanzata spesso discutiamo su quante volte nella settimana è opportuno avere rapporti sessuali, io sono più propenso ad una frequenza maggiore, lei è invece molto restia. Ci può dire qual è la frequenza che, come media, si può considerare “normale” ?

 

Non si deve stare troppo attenti alla quantità degli incontri ma alla qualità della soddisfazione affettivo-sessuale di entrambi. Nella ricerca del rapporto sessuale c’è una spinta biologica, più forte nel sesso maschile, che è sana e naturale, che può essere diversa da un individuo all’altro, ma c’è una richiesta di affettività che è altrettanto importante sia per l’uomo che per la donna. Le persone che hanno rapporti di sesso, con partner verso il quale non c’è coinvolgimento affettivo, possono avere un piacere fisico con l’orgasmo ma riportano un senso di incompletezza, di delusione, di aspettative non soddisfatte. Ciò che soddisfa veramente un uomo ed una donna è il tipo di attenzioni ricevute ed il sentimento d’amore dimostrato dal partner nell’amplesso. Talvolta l’uomo dà importanza alla quantità e cerca di avere più rapporti possibile sia per un suo piacere, che per essere sicuro di dare soddisfazione alla compagna … molto spesso la donna si aspetta più amore che sesso. Qualche volta l’eccesso di richieste sessuali non le è gradito e può creare in lei una sensazione di non essere amata e di donna-oggetto-di piacere con conseguente perdita di desiderio sessuale. Per avere una migliore intesa è più opportuno creare le premesse affettive e situazioni romantiche in modo che la compagna si senta amata e desiderata come persona e non per gli attibuti femminili. Sia negli uomini che nelle donne, esiste una notevole differenza individuale nel desiderio sessuale e ciò è legato all’età, al temperamento, all’educazione morale, allo stadio del rapporto affettivo, esempio fase dell’innamoramento o rapporto consolidato da anni ecc …

Per rispondere alla domanda si po’ dire che per una coppia sposata, con molti impegni di casa e lavoro, la media, che può considerarsi come frequenza sufficiente, è un rapporto alla settimana. Per una coppia più libera da impegni di casa, lavoro, senza figli ecc … una media buona sono due, o tre, rapporti alla settimana.

In ogni modo, per una migliore intesa di coppia è auspicabile scegliersi un partner che abbia un temperamento ed un’espressività affettiva e sessuale non molto diversa dalla propria.

 

 

D. Sono un ragazzo di 21 anni, ed ho un problema che mi angoscia : credo di avere il pene un po' troppo piccolo, che varia notevolmente di dimensioni, passando dai 3,5 agli 8 cm in fase di rilassamento. In certi momenti sembra quasi scomparire. E' normale ? Esistono dei rimedi ?

R. Le dimensioni del pene allo stato di riposo variano abbastanza frequentemente a seconda delle situazioni e dei fattori termici. Quando la temperatura ambientale aumenta il pene tende ad allungarsi e viceversa al passaggio da una certa temperatura ad una inferiore. Anche i fattori psicologici incidono (situazioni di disagio o di stress possono portare ad una temporanea diminuzione del volume del pene flaccido). Comunque lei ha dimensioni che sono comuni e quindi non si deve assolutamente preoccupare.

In ogni modo è bene ricordare che le dimensioni del pene vengono misurate quando è in erezione.

Spesso un pene più piccolo raggiunge in erezione una dimensione maggiore di un altro pene che, allo stato di riposo, è più lungo. La cosa più importante da fare è saper instaurare una buona relazione con la partner e apprendere l' "arte di amare". Per soddisfare la Sua curiosità,le riporto le statistiche dell'Istituto Kinsey sulle dimensioni del pene: in stato di riposo, con temperatura ambientale tiepida, la misura media della lunghezza è di 9 cm ( sono quindi anche normali le dimensioni dai 4 ai 14 cm ), in stato di erezione le dimensioni più frequenti vanno dai 12 ai 15 cm in lunghezza e dai 10 ai 12 cm in circonferenza ( quindi sono normali anche dimensioni sia un po' inferiori che superiori).

E' importante anche tenere presente che la vagina è considerata una "cavità virtuale" in quanto allo stato di riposo ha la sezione trasversale a forma di " H " cioè le sue pareti sono accostate l'una all'altra, allo stato di riposo ha una lunghezza di circa 8 cm, è un organo molto estensibile e per la sua funzione si adatta ad ogni dimensione di pene. 

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