Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
PERFEZIONATO IN ECOGRAFIA E MEDICINA PRENATALE
a chi
ci rivolgiamo
servizi
offerti
Linea diretta per
informazioni e/o appuntamenti
Telefono studio
0564 412428 - 0564 416145

Cellulare
339 6461489

Email
info@vincenzoalvino.it

Seguici su
Sito in continuo aggiornamento.
Per eventuali commenti/segnalazioni
inviare una mail a: info@vincenzoalvino.it

Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41
Home » Menopausa »

Terapia Ormonale - Rischi E Benefici

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

MENOPAUSA: RISCHI E BENEFICI DELLA TERAPIA ORMONALE

La menopausa è vissuta talora con angoscia, come la fine della propria femminilità oppure con serenità, come un naturale passaggio ed è, senza dubbio, una fase molto delicata, che va affrontata con la consapevolezza di cosa accadrà e di come sia possibile viverla nel modo migliore, cercando di mitigarne gli aspetti negativi. Con la menopausa, infatti, la produzione degli ormoni sessuali diminuisce considerevolmente: gli estrogeni si riducono del 90% mentre il progesterone in pratica scompare. Si hanno perciò delle conseguenze, di cui alcune si evidenziano immediatamente, mentre altre possono manifestarsi adistanza di anni.

Dall'inizio della menopausa, molte donne cominciano ad avere insonnia, vampate di calore e sudorazioni improvvise, secchezza vaginale, riduzione della libido e alterazioni dell'umore che, in molti casi, comportano un notevole peggioramento della qualità della vita e dell'intesa sessuale con il partner. Anni più tardi, invece, si manifestano altri disturbi, sempre conseguenti alla carenza di estrogeni, come l'osteoporosi, con il relativo rischio di fratture e l'aumento delle malattie cardiovascolari.

La terapia ormonale sostitutiva

"Scusi, dottore, ma lei è favorevole o contrario alla terapia ormonale?" è la domanda che, sempre più spesso, i medici si sentono rivolgere dalle loro pazienti a proposito di una terapia ormonale per la menopausa. Si è pensato che la somministrazione, a partire dall'inizio della menopausa, di ormoni che sostituiscano quelli che le ovaie non sono più in grado di produrre, potesse minimizzare i problemi citati, o, quanto meno, ritardarne la comparsa.

Molte donne, oggi, assumono regolarmente, e per periodi che variano da alcuni mesi a molti anni, la terapia sostitutiva (TOS= terapia ormonale sostitutiva o HRT = hormonal replacement terapy) sotto forma di compresse, cerotti o gel cutanei. Si ottiene, in tal modo, un aumento degli estrogeni circolanti, anche se il loro tasso si mantiene, in ogni caso, ben al disotto ( circa 1/5) rispetto a quello dell'epoca fertile. Ed infatti sono gli estrogeni gli ormoni efficaci nel ridurre i disturbi della menopausa. Sfortunatamente, somministrati da soli, senza cioè l'aggiunta di un progrestinico, determinerebbero un certo aumento di tumori dell'utero mentre l'associazione con il progesterone annulla completamente questo rischio. Chiaramente le donne isterectomizzate, a cui cioè è stato tolto l'utero magari per i fibromi, non hanno alcuna necessità di assumere progestinici.

Nonostante milioni di donne assumano oggi la terapia sostitutiva, l'argomento dei rischi e dei benefici di queste cure è ancora oggetto di discussione sia in ambito scientifico che nella pratica medica quotidiana. C'è, poi, la tendenza, da parte di alcuni medici e di molte donne, ad assumere, al riguardo, atteggiamenti ideologici di pro o contro, basati su emotività o pregiudizi, piuttosto che su basi scientifiche.

Alcuni anni fa i media hanno dato gran risonanza ai risultati, pubblicati da un'autorevole rivista scientifica, di uno studio condotto su 160.000 donne . Questi risultati hanno contribuito a diffondere allarme, talora ingiustificato, tra le donne ed hanno fatto sì che aumentasse il numero di chi ha un atteggiamento scettico, o francamente ostile nei confronti della terapia ormonale. In realtà questo studio ha aggiunto poco a quanto già da qualche tempo si sapeva e va anche precisato che i risultati di questa ricerca potrebbero non essere applicabili a tutti i regimi di cura; per esempio terapie contenenti estrogeni diversi, in dosi, formulazione, o vie di somministrazione diverse, potrebbero avere effetti differenti rispetto a quelli presi in considerazione dalla ricerca.

Lo studio ha dimostrato che trattando 10.000 donne si potrebbero avere circa 8 casi in più di tumore della mammella. Questo fatto è già noto da anni, così com'è anche ben noto che i tumori insorti durante la terapia ormonale hanno, in genere un decorso più benigno, cioè sono meglio curabili; tale modesto incremento si osserva nei primi anni del trattamento ormonale e sembrerebbe diminuire negli anni successivi. Molti hanno ipotizzato, perciò, che la terapia potrebbe accelerare la crescita di tumori già esistenti prima di iniziare la terapia, anche se non ancora evidenti, ma non causarne di nuovi.

I ricercatori si attendevano, poi, una riduzione di malattie cardiovascolari nelle donne trattate con la Terapia Ormonale, poiché queste malattie sono rare nella donna fertile e aumentano con la menopausa, ma i risultati dello studio non hanno confermato tale aspettativa. Accanto a questi effetti negativi ce ne sono altri molto positivi infatti ogni 10.000 donne trattate con terapia ormonale si hanno, in meno 5 casi l'anno di fratture dell'anca e 6 casi in meno di tumori del colon.

Quanto detto, tuttavia, aiuta poco le donne a fare una scelta poiché è sempre difficile applicare i risultati degli studi e le statistiche al caso personale. Un buon metodo per affrontare il problema è quello di prendere una decisione riguardante il proprio benessere, partendo da alcuni punti importanti e cioè:

  • "Come"la donna vive la menopausa;

  • "Qual'è" l'importanza dei suoi disturbi;

  • Che percezione ha di questo periodo di passaggio nonchè dei potenziali rischi e dei sicuri benefici della terapia sostitutiva.

Le donne che all'inizio della menopausa accusano disturbi importanti, tali da peggiorare la qualità della loro vita, le loro relazioni umane e l'intesa sessuale con il partner, dovrebbero considerare l'ipotesi di iniziare una terapia ormonale sostitutiva che è certamente efficace nell'apportare un considerevole miglioramento della loro vita a condizione, tuttavia, che la cura sia ben accettata e non sia invece vissuta con disagio, come qualcosa di "innaturale" o peggio ancora con ansia, in quanto ritenuta possibile causa di complicazioni. Se invece la terapia viene accettata o presa in qualche modo in considerazione, sarà, in seguito, compito del medico verificare l'esistenza di situazioni che possano eventualmente "controindicare" cioè sconsigliare l'uso della terapia stessa. Nelle donne che decidono di seguirla, oltre agli effetti immediati, la terapia produrrà benefici a lungo termine sulla massa ossea , prevenendo osteoporosi e fratture.

Trattamenti prolungati per più di 6 anni, potrebbero determinare un lievissimo aumento del rischio di tumore mammario e contemporaneamente riducono il rischio di sviluppare tumori del colon. Sottoporsi a periodiche visite senologiche e alla Mammografia aiuterà senz'altro a dare tranquillità e permetterà, in ogni caso, una diagnosi precoce.

Una terapia di breve durata, da 1 a 5 anni, è probabilmente caratterizzata da un bilancio rischi/benefici molto favorevole nei riguardi dei benefici. Negli anni successivi, sospesa la terapia ormonale, i sintomi vasomotori tenderanno ad attenuarsi, mentre la secchezza vaginale potrebbe persistere. In questi casi possono essere presi in considerazione gli estrogeni per via vaginale e specifici trattamenti per migliorare l'insonnia e gli altri disturbi.

In assenza di disturbi menopausali importanti, o se in ogni caso si preferisce non intraprendere la terapia ormonale, le donne dovrebbero valutare, periodicamente, con esami appropriati, l'insorgenza dell'osteoporosi, la terapia ormonale può sicuramente prevenirla ma anche con difosfonati e raloxifene si possono raggiungere gli stessi risultati.

Un caso particolare è quello delle donne che hanno una menopausa precoce, spontanea o provocata dall'asportazione delle ovaie. In queste, la terapia ormonale non comporta alcun rischio "aggiuntivo" se protratta sino all'età in cui mediamente dovrebbe insorgere la menopausa. Non assumere la terapia, potrebbe, al contrario, avere effetti negativi in età più avanzata poiché esse restano più a lungo private dell'effetto protettivo degli estrogeni.

L'assunzione della terapia ormonale non deve far trascurare le altre misure utili a mantenere una condizione di benessere psico-fisico, quali: l'astensione dal fumo, non ingrassare, fare esercizio fisico, mantenersi attiva, coltivare interessi culturali, relazioni umane e seguire i consigli del medico per prevenire le malattie cardiovascolari. Queste misure, da sole, anche senza essere accompagnate da una terapia sostitutiva, possono assicurare, a lungo, benessere fisico e psichico.

Occorre, infine, essere consapevoli che benessere, felicità e salute non sono assolutamente garantiti da farmaci o da "erbe miracolose", ma da strategie diverse da donna a donna costituite da un insieme di interventi e certamente non solo dai farmaci.

Sintomi menopausa - La visita ginecologica