Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
PERFEZIONATO IN ECOGRAFIA E MEDICINA PRENATALE
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41

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GRAVIDANZA: importanza di una dieta adeguata

La gravidanza è uno dei periodi di maggior richiesta nutrizionale nella vita della donna.

Gli obbiettivi che ci si propone di ottenere con una buona dieta in gravidanza sono molteplici i principali sono:

  • Copertura dei fabbisogni nutrizionali;

  • Prevenzione degli squilibri metabolici;

  • Prevenzione della salute fetale (alterazioni del tubo neurale, basso peso alla nascita, malformazioni causate da infezioni alimentari);

  • Il controllo dell'aumento eccessivo di peso materno.

I fabbisogni di alcuni nutrienti in gravidanza raddoppiano, mentre il fabbisogno calorico in condizioni di normopeso aumenta solo del 15%; pertanto l'alimentazione della gravida dovrà essere varia ma equilibrata qualitativamente e quantitativamente. La diceria popolare secondo la quale la gravida dovrebbe "mangiare per due" è ovviamente falsa ed anzi potrebbe creare seri problemi alla donna che alla gravidanza stessa. Il corretto incremento di peso dall'inizio alla fine della gravidanza si colloca intorno ai 9 - 12 kg, con un incremento di:

0 - 500 gr /1 kg nel primo trimestre;

3- 4 kg a 20 settimane;

7- 8 kg a 30 settimane;

e non più di 9 - 12 kg a 40 settimane.

Una gravida che abbia una massa corporea media e svolga una comune attività fisica ha un fabbisogno energetico di circa 38 calorie/ kg /giorno. L'incremento di peso non si correla con la crescita fetale e con lo stato di benessere fetale.

In gravidanza una alimentazione eccessiva e qualitativamente scorretta  può portare all'obesità, e quest'ultima a sua volta aumenta il rischio di diabete gestazionale, di preeclampsia, di ipertensione, di patologie vascolari, di emorragie postparto e di parti distocici e di conseguenza ciò comporta un aumento dei tagli cesarei e della morbilità e mortalità materno - fetale. In gravidanza è fondamentale seguire una dieta equilibrata cioè è importante introdurre la necessaria quota di calorie ma, una maggior attenzione deve essere rivolta all'assunzione dei principi nutritivi necessari per mantenere in buona salute la gravida e per garantire la formazione dei nuovi tessuti e delle riserve energetiche che saranno poi utilizzate durante l'allattamento.

L'apporto calorico totale in una dieta equilibrata deve contenerere il 50 - 60% di carboidrati (80% complessi, 20% semplici), il 10 - 15% di proteine (50% di origine animale, 50% di origine vegetale), il 25 - 30% di lipidi (meno del 10% saturi, 12 - 13% monoinsaturi, 7 - 8 % poliinsaturi, meno di 300 mg colesterolo) e fibre alimentari per il 25 - 30 gr al giorno.

Il fabbisogno proteico giornaliero in gravidanza equivale al fabbisogno pregravidico più una supplementazione di 6 gr al dì. L'assunzione giornaliera di vitamine deve essere aumentata, particolare importanza assume la vitamina B9 "acido folico" per la prevenzione nelle prime fasi della gravidanza dei difetti del tubo neurale, e per il ruolo che svolge nella prevenzione delle anemie in gravidanza.

Tra i sali minerali è opportuno aumentare l'assunzione di: calcio, ferro, iodio, zinco.

Sia la gestante che il feto sono particolarmente esposte al deficit di ferro; l'anemia sideropenica è la più frequente alterazione nutrizionale della donna durante la sua fase riproduttiva e specialmente durante la gravidanza. Il fabbisogno di ferro nella gravida è di 25-30mg/die, ed una alimentazione per quanto corretta ed equilibrata in genere non copre tale fabbisogno. Si è evidenziata una correlazione tra anemia materna sideropenica, peso elevato della placenta e basso peso alla nascita; la gestante con anemia è poi in condizione di maggior rischio di esito infausto, infatti l'anemia rappresenta da sola il 20-40% dei decessi per gravidanza, parto e puerperio.

Circa il 25% della popolazione è carente di zinco ed in gravidanza un deficit di questo minerale si associa ad una aumentata incidenza di aborto, IUGR, parto pretermine, preeclampsia, depressione post-partum e malformazioni fetali; lo zinco, componente importante del collagene, previene anche la rottura delle membrane amniocoriali,i  travagli prolungati, e le alterazioni delle contrazioni uterine.

Il calcio in gravidanza ricopre un ruolo fondamentale per lo sviluppo scheletrico del bambino. E' la madre a rifornire di calcio il feto, e dunque una carenza di tale minerale può comportare seri danni alla gestante. Il fabbisogno che nella donna è di 800 mg al giorno, nella gravida raggiunge i 1200 mg al giorno.

Sempre più importanza sta assumendo lo iodio in gravidanza. Una carenza di tale elemento causata, in gravidanza da un regime alimentare povero di iodio e non integrato (l'OMS suggerisce che l'apporto giornaliero individuale di iodio passi da 150 mcg a 220 mcg nella donna gravida) potrebbe comportare una diminuzione, lieve ma significativa, della prontezza intellettiva e dell'abilità neuromotoria dei nascituri (l'OMS stima che almeno 20 milioni di persone nel mondo abbiano avuto un danno cerebrale da deficit di iodio in gravidanza).

Gli effetti benefici degli acidi grassi poliinsaturi omega 3 a lunga catena sull'esito della gravidanza sono stati ampiamente messi in evidenza; DHA ed EPA forniti da pesce ed olio di pesce possono ridurre il rischio di aborto, di parto pretermine, di preeclampsia, di ipertensione gestazionale e di basso peso alla nascita.

Da non  trascurare il fatto che il fabbisogno idrico per garantire le esigenze gestazionali e fetali passa da 1,5/2 a 2,5/3 litri al giorno.

Quindi la gravidanza rappresenta un momento in cui si deve porre un'attenzione scrupolosa alla dieta, alla sua composizione qualitativa e quantitativa, per preservare e favorire la salute materna e di quella fetale, anche dopo la sua nascita.


CONSIGLI DIETETICI IN GRAVIDANZA


La dieta è molto importante per la fisiologica evoluzione della gravidanza, del parto e del puerperio. E' bene quindi assumere una corretta quantità di calorie e fare una scelta qualitativa degli alimenti, orientata alle particolari esigenze del periodo. E' importante conoscere il proprio peso e valutarlo in funzione dell'altezza già prima del concepimento per calcolare il cosiddetto "Body Mass Index" (peso in Kg/altezza in m2):

Per esempio per una donna con un peso di 60 kg ed alta 1,65 m, il Body Mass Index è il seguente:

BMI= 60/1,652x1,652 = 60/2,72 = 22

Valori inferiori a 20 depongono per un sottopeso, tra 20 e 25 per un normopeso, tra 25 e 30 per sovrappeso, e superiori a 30 per obesità.

Una donna non gravida normopeso che svolga una normale attività fisica necessita di circa 2500 kcal al giorno. Nel primo trimestre di gravidanza le necessità caloriche salgono a 2650 (+150) e nel secondo e terzo trimestre a 2800 (+300). Purtroppo la diffusione di alimenti ipercalorici porta facilmente il consumo giornaliero a superare ampiamente le 3000 kcal e ciò determina un eccessivo incremento ponderale con alterazioni del metabolismo glico-lipidico e nei casi più importanti con ripercussioni negative sulla crescita fetale e sul parto stesso. 

L'incremento ponderaledal momento del concepimento fino al parto dovrebbe essere:

  • Nelle donne normopeso (BMI > 20 e < 25) di circa 12 - 13 Kg;

  • Nelle donne sovrappeso (BMI > 25) dovrà essere contenuto tra 7 e 11 Kg;

  • Nelle donne sottopeso (BMI < 20) è auspicabile un incremento di 14 - 16 Kg.

 

E' bene fare pasti piccoli e frequenti evitando lunghi periodi di digiuno durante la giornata e la notte (cosiddetta dieta a 5 pasti dei quali 2 corrispondono a piccoli spuntini durante la mattinata ed il pomeriggio). Si deve mangiate lentamente evitando così l'ingestione di aria che può dare senso di gonfiore addominale; conviene distribuire i cibi più calorici al mattino ed al pranzo magari evitandoli nei giorni in cui l'attività è molto ridotta.

Cosa è consigliabile mangiare:

  • Zuccheri complessi: pane (meglio se è integrale), pasta, riso, cereali, legumi; il loro assorbimento è più lento e meno dannoso per il metabolismo mentre conviene limitare gli zuccheri semplici (contenuti nei dolci ed in alcune bibite).

  • Proteine (preziose per l'accrescimento fetale): carne, preferire le carni bianche, pesce (soprattutto pesci di piccola taglia), uova, soia, latte parzialmente scremato, legumi.

  • Grassi: preferire l'olio extravergine di oliva (attenzione comunque alle quantità in quanto è ipercalorico); limitare il consumo di burro e margarine; togliere il grasso visibile negli alimenti.

  • Vitamine e minerali: tutta la frutta (meglio se è fresca di stagione e ricca di vitamina C preferibilmente quando si fanno gli spuntini); consumare quotidianamente la verdura (preferibilmente cotta); latte parzialmente scremato e formaggi magri (come fonte di calcio). Il sale da cucina va usato solo in modica quantità meglio non  consumare i dadi per il brodo.

  • Bevande: preferite l'acqua oligominerale naturale bevendone in modica quantità durante i pasti in quanto tende a rallentare la digestione, berne invece molta fuori-pasto.

I cibi assolutamente da da evitare sono:

  • Gli alcoolici e i superalcoolici (dannosi per sia per la madre che per il feto).

  • L'eccesso di bevande nervine: caffè, molta cautela con thè e cioccolata.

  • I salumi e gli insaccati in genere, la carne cruda, i molluschi e la selvaggina (per il pericolo di trasmissione di malattie al feto).

  • I cibi a temperatura troppo alta o troppo bassa.

  • I dolcificanti di sintesi.

  • I cibi piccanti, i cibi in salamoia o affumicati.

Per evitare la nausea è consigliabile:

Al mattino mangiaree cibi secchi croccanti tipo cracker, fette biscottate, pane tostato ed evitare cibi ricchi di acqua o liquidi. Questo piccolo accorgimento permetterà di superare la crisi mattutina e di poter assumere cibi tradizionali nel resto della giornata.

Acido Folico

Le scarse quantità presenti nei cibi non sono sufficienti a coprirne l'aumentato fabbisogno in gravidanza. E' molto utile sia per l'organismo materno (emopoiesi) che per l'embrione ed il feto (facilita uno sviluppo regolare e previene alcune sindromi malformative precoci). E' opportuna una sua integrazione dietetica sin dai primi momenti della gravidanza ed ancor meglio sarebbe iniziare nel periodo antecedente il concepimento).

Sintomi menopausa - La visita ginecologica