Dott. Vincenzo Alvino

SPECIALISTA IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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Ultimo aggiornamento il 09/02/2016 alle ore 13:41
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Interruzione Volontaria Della Gravidanza

L'unico autorizzato ad effettuare una consulenza medica ed esprimere un parere riguardo ad una vostra richiesta è il vostro medico, per cui tutte le informazioni presenti sul sito hanno carattere puramente informativo e non possono in alcun modo sostituire quello che è il suo parere.

INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA (IVG)

La decisione di interrompere la gravidanza costituisce sempre per la donna un momento drammatico che potrebbe comportare importanti implicazioni psicologiche, etiche e religiose. In caso di decisione positiva a tale riguardo la donna può avvalersi della Legge dello Stato n° 194/78 che prevede la possibilità di una interruzione volontaria entro i primi 90 giorni di gravidanza (calcolati in base al giorno di inizio dell'ultima mestruazione).

E' necessario rivolgersi, al più presto, ad un medico di fiducia, ad un consultorio o ad una struttura socio-sanitaria autorizzata. In queste sedi verrà effettuato un colloquio e un incontro in cui saranno richiesti alcuni esami necessari ed inoltre sarà redatto un documento firmato anche dalla donna che dovrà essere successivamente presentato presso la Struttura Sanitaria autorizzata che verrà scelta per l'interruzione della gravidanza.

A meno che il medico non ritenga opportuna la necessità di una procedura d'urgenza, l'interessata sarà invitata a soprassedere per sette giorni prima del ricovero e sarà aiutata e seguita nella maggiore riservatezza possibile.

In caso la paziente sia minorenne, a maggior ragione, si dovrà recare presso le suddette sedi senza alcun timore. Gli operatori hanno strumenti per aiutare la minore secondo legge sia nel caso che sia possibile richiedere l'assenso di chi esercita tutela o la patria potestà (uno o entrambi i genitori o altra persona) sia nel caso che non si possa richiederne l'assenso. In questo caso saranno messi in opera tutti gli aiuti possibili secondo legge con l'autorizzazione del giudice tutelare competente per territorio.

Superato il primo trimestre di gravidanza la legge consente ancora 180 giorni per l' interruzione operata solo su indicazione medica per grave pericolo per la vita della gestante o per grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna. In questi casi la IVG acquisirà un significato di terapia (aborto terapeutico) e come tale sarà necessario che la donna sia sottoposta agli accertamenti sanitari e/o alle eventuali consulenze specialistiche di cui si vorrà avvalere il medico ginecologo perché  solo lui, in questo caso, si assume la responsabilità dell' intervento.

L'effettuazione dell' IVG nella sede scelta avviene ad opera di medici ed operatori sanitari  non obiettori. In genere la durata del ricovero è di una giornata, ma si protrarrà in caso di aborto terapeutico e/o comunque se il medico lo riterrà opportuno per la salute della paziente. Le tecniche della anestesia-analgesia sono scelte con il consenso della paziente dal chirurgo e dell'anestesista. La tecnica dell'aborto si avvale dell'isterosuzione (aspirazione) e/o della revisione (curettage) della cavità uterina (previa preparazione del canale cervicale con farmaci per uso locale e/o sua dilatazione meccanica.

La modalità di espletamento di un'aborto terapeutico invece sarà diversa a seconda dell'epoca gestazionale raggiunta.

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